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Tocco da Casauria ricorda il concittadino Gennaro Manna, scrittore, critico, saggista, nel novantesimo anniversario della sua nascita

Cultura ed eventi

21/05/2012

Tocco da Casauria ricorda il concittadino Gennaro Manna, scrittore, critico, saggista, nel novantesimo anniversario della sua nascita

Un convegno per raccontarne la vita, le opere e il legame con il paese natio e l’intitolazione di una piazza del centro storico, non lontana dalla sua casa natale, per celebrare, come recita la targa di marmo “un concittadino illustre che ci ha permesso di riflettere sui grandi temi dell’esistenza umana”. Nel novantesimo anniversario della nascita, l’Amministrazione comunale di Tocco da Casauria, ricorderà Gennaro Manna, critico, saggista, giornalista e scrittore dal grande talento, noto per la sua tenacia e la natura molto schiva, che si inserì autorevolmente nel mondo letterario del Novecento, nato a Tocco da Casauria il 24 maggio del 1922 e morto a Roma l’11 aprile del 1990.

L’appuntamento è per sabato 26 maggio, dalle ore 9:30 presso il teatro Michetti di Tocco da Casauria che ospiterà il convegno “L’ingiusto oblio di Gennaro Manna, scrittore abruzzese” a cui prenderanno parte studiosi abruzzesi ed italiani ed i familiari dello scrittore toccolano, tra cui le sue figlie Anna ed Elisa Manna, che vivono a Roma, la prima, poetessa e saggista e la seconda, responsabile cultura del Censis, che parleranno di alcuni aspetti della sua poetica, anche attraverso veri e propri ritratti di famiglia.

Il convegno, in cui relazioneranno nell’ordine: Anna Ventura,  con l’intervento “Un epistolario lungo dieci anni”, Simone Gambacorta, che parlerà dell’aspetto più intimo dello scrittore con una relazione dal titolo “Interni di famiglia. Due momenti  fotografici in La Casa di Napoli”, Vito Moretti, che analizzerà “Gli archetipi abruzzesi nel romanzo di Gennaro Manna e l’esempio de L’Aquila impagliata” e Giacomo D’Angelo, che affronterà il tema “La civiltà contadina e la modernità infelice nei romanzi di Manna”, sarà impreziosito dalla lettura di alcuni brani, da parte dell’attore abruzzese Mario Massario, tratti dai romanzi più significativi di Gennaro Manna. Tra cui “Le terrazze” per cui gli fu assegnato, nel 1958, il premio “Corrado Alvaro”, “Un uomo senza cappello”, “L’Aquila impagliata”, in cui Manna racconta la storia familiare di tre generazioni e descrive il paese natio, Tocco da Casauria, cui si oppone sullo sfondo la città di Pescara “protesa verso un tumultuoso avvenire di crescita” e “La casa di Napoli” un romanzo del 1981 che meritò il superpremio internazionale “Grinzane-Cavour”. Seguirà la cerimonia d’intitolazione a Gennaro Manna, della piazzetta limitrofa alla torre dell’orologio, recentemente riqualificata dall’Amministrazione, con la ristrutturazione della fontana e i lavori di ripristino della pavimentazione con cubetti in pietra bianca. Dopo il taglio del nastro e la lettura della targa celebrativa, nella piazza, dove sarà posto un albero di olivo (le cui descrizioni ricorrono negli scritti di Gennaro Manna, e ma anche pianta simbolo di Tocco da Casauria, paese del pescarese noto per la coltivazione di una cultivar autoctona, la toccolana), si terrà un concerto-aperitivo. “Ciò che vorrei sottolineare - ha spiegato il sindaco di Tocco da Casauria Luciano Lattanzio - è la lezione di onestà culturale, sorretta da talento e capacità di lavoro di Gennaro Manna che, come hanno scritto molti critici, “era un abruzzese di Tocco Casauria, che sapeva scrivere, così come il suo compaesano Francesco Paolo Michetti sapeva dipingere e disegnare e che quando parlava a “si rivolgeva al pubblico dei contadini con una semplicità e una chiarezza meravigliose, quasi nel timore di poter offendere l’uditorio, se non lo avesse capito”. La celebrazione di Gennaro Manna – ha aggiunto Lattanzio – sarà l’inizio di una serie di attività, rivolte soprattutto alle giovani generazioni, attraverso l’istituzione di borse di studio, in cui la comunità si ritrovi intorno alla sua storia e a quella dei suoi illustri concittadini”. Giuristi, pittori, poeti, scrittori, come, e solo per citarne alcuni, fra l’Ottocento e il Novecento: Domenico Stromei (poeta ciabattino), Annibale De Gasparis (astronomo e matematico e direttore dell’Osservatorio di Capo di Monte di Napoli), Francesco Filomusi Guelfi (insigne giurista), Gioele Filomusi Guelfi 8docente all’università di Pavia), Lorenzo Filomusi Guelfi (tra i più noti studiosi delle opere dantesche), Francesco Paolo Michetti (pittore e fotografo di altissimo valore artistico), Vincenzo Galli (pittore).